E così alla fine l’accordo separato sulla riforma dei contratti c’è stato. Governo, imprenditori (solo l’Abi ha chiesto del tempo per sciogliere la riserva), Cisl Uil e Ugl hanno convenuto su un documento in 19 punti. Abbiamo scritto più volte che ritenevamo difficilmente praticabile questo esito. Ci siamo sbagliati, è giusto ammetterlo. Ma tutte le argomentazioni che avevamo sollevato a sostegno di quella nostra convinzione restano valide, a dispetto della conclusione che ha avuto la vicenda nella giornata del 22 gennaio.
Innanzitutto il merito della riforma (controriforma) contrattuale che viene realizzata. Un merito che nel suo complesso, per i lavoratori, è a perdere. Innanzitutto sul fronte salario: con il meccanismo previsto il contratto nazionale non recupererà mai l’inflazione reale e non c’è nessun allargamento del secondo livello. Se dunque la matematica non è un’opinione, la somma dei due livelli non può essere positiva.
Ma non c’è solo il tema del salario. Come ha ricordato Guglielmo Epifani, da un lato “la derogabilità al contratto nazionale diventa un principio generale”, dall’altro “la bilateralità si allarga a compiti impropri e crea una casta”; come ciliegina, poi, c’è l’inclusione nel testo di un tema delicato come lo sciopero che, sottolinea sempre il segretario generale della Cgil, “sarebbe stato assolutamente necessario portare fuori dalle linee guida generale”, viste anche, aggiungiamo noi, le intenzioni bellicose e tutt’altro che nascoste del ministro Sacconi sul tema.
Insomma un accordo francamente brutto e di cui non si intravvedeva la necessità, soprattutto in una fase come questa, nella quale ben altre sono le priorità sulle quali le parti sociali avrebbero dovuto (e dovrebbero) incalzare il governo. Un governo che sul tema della crisi è clamorosamente al di sotto delle necessità, che non ha uno straccio di idea sulle politiche industriali, che non dà nessun segno di quel “cambio di marcia” sul tema investimenti e risorse che sarebbe necessario per aiutare il paese a uscire dalla crisi con i minori danni possibili. Ma che usa questa intesa per spostare l’attenzione dell’opinione pubblica, come del resto fa sempre, dalle porpore inadempienze sui problemi reali del paese.
È anche per questo che, a ben vedere, il governo è il solo a guadagnare da questa vicenda, visto che in questo modo prova anche a mettere nell’angolo quella Cgil che di fatto (e purtroppo) è l’unica opposizione in questo paese. Confindustria ottiene regole contrattuali meno onerose, certo, ma queste sono condivise solo da organizzazioni che, in moltissime realtà industriali, non raggiungono tutte assieme la rappresentatività della Cgil. E dunque si condanna a una fase di conflittualità di cui non c’era proprio bisogno. Restano abbastanza incomprensibili le ragioni di Cisl Uil (diverso è il caso dell’Ugl, che in questo modo ottiene un ulteriore passo nella direzione di un riconoscimento ufficiale). Se non vogliamo considerare questioni di potere e di rivalità tra organizzazioni, che pure sono richiamate da argomenti quasi psicanalitici sollevati in recenti interviste (dove la Cgil viene vista come il fratello - o la sorella - maggiore, che ritiene di avere sempre ragione e che viene privilegiato/a dai vari interlocutori), sfuggono le ragioni di un’intesa che va contro gli interessi dei lavoratori. Quei lavoratori che approvarono la piattaforma unitaria e che quindi dovrebbero avere oggi la parola anche su questa intesa. Ma - e qui pensiamo di non sbagliare - questo difficilmente avverrà.
-
fotogallery

Presidio per il rinnovo del contratto nazionale lavoratori della cooperazione sociale. Roma 18/02/19
Presidio per il rinnovo del contratto nazionale lavoratori della cooperazione sociale. Roma 18/02/19

Alitalia, incontro al Mise. Roma, 14 febbraio 2019
Alitalia, incontro al Mise. Roma, 14 febbraio 2019

Seminario Cgil ‘Quale autonomia differenziata?’ - Roma, 13 febbraio 2019
Seminario Cgil ‘Quale autonomia differenziata?’ - Roma, 13 febbraio 2019

#FuturoalLavoro Manifestazione nazionale unitaria a Roma/2
#FuturoalLavoro Manifestazione nazionale unitaria a Roma/2

#FuturoalLavoro Manifestazione nazionale unitaria a Roma/1
#FuturoalLavoro Manifestazione nazionale unitaria a Roma/1

Incontro con la Stampa Estera Partecipano Maurizio Landini e Susanna Camusso
Incontro con la Stampa Estera
Partecipano Maurizio Landini e Susanna Camusso

#FuturoalLAvoro. Filo diretto con Maurizio Landini
#FuturoalLAvoro. Filo diretto con Maurizio Landini

Cnel, presentazione libro 'Le riforme dimezzate'. Roma, 29 gennaio 2019
Cnel, presentazione libro 'Le riforme dimezzate'. Roma, 29 gennaio 2019

Maurizio Landini chiude il XVIII Congresso nazionale della Cgil - Bari, 25 gennaio 2019
Maurizio Landini chiude il XVIII Congresso nazionale della Cgil - Bari, 25 gennaio 2019
-
-
videogallery


C.I.S.E. Multimedia Lavoro - Società Cooperativa a r.l.
Via Quattro Fontane, 109 00184 - Roma (RM)
Presidente: Lodovico Sgritta
Tel. +39.06.489.30496
Registrazione Tribunale di Roma: n. 208/2008 del 30/05/2008
SIAE N. AUTORIZZAZIONE 1273/I/1345 - SCF N. LICENZA 301/08
PI 09805121002 Privacy Policy
Direttore responsabile: Altero Frigerio
Contatta la radio in diretta
Tel. (+39)06.400.43376 - 06.400.43377
SMS: 331.3423318
Via Quattro Fontane, 109 - 00184 Roma
Facebook: facebook.com/radioarticolo1
Twitter: @radioarticolo1