Altri incredibili elementi confermano la illegittimità della assegnazione della Certosa di Trisulti - storico monastero riconosciuto come monumento nazionale, che dal 1200 sorge a Collepardo, in provincia di Frosinone - a un’associazione cattolica conservatrice e apertamente xenofoba che pretende di farne una scuola di formazione politica sovranista. La Dignitatis Humanae Institute (questo il nome del sodalizio) è guidata infatti dall’ultraconservatore cardinale Raymond Burke, feroce critico di papa Francesco, ed è presieduta da Benjamin Harnwell, braccio destro di Steve Bannon, ex consigliere di Trump e assai vicino al ministro Matteo Salvini.
Per ottenere la gestione dell’abbazia, la Dhi ha vinto un bando del ministero per i Beni e le attività culturali sulla base di alcuni requisiti. Ma l’associazione non ha le carte in regola: non ha alcuno dei requisiti richiesti. Lo sottolinea Daniela Bianchi, a capo della rete della “Comunità solidali” che ha organizzato le marce di protesta contro l’insediamento della scuola nel monastero: “Sono emerse in questo tempo (l’associazione ha in gestione il monumento dal gennaio di quest’anno, ndr) incongruenze evidenti nell’assegnazione”. Vediamole.
Intanto, la Dhi non avrebbe neppure potuto partecipare al bando dal momento che, quando si è svolta la gara, non aveva personalità giuridica. L’associazione ha dichiarato di esserlo dalla fine del 2016, ma dalla documentazione depositata in prefettura risulta riconosciuta come tale solo a giugno 2017, cioè ben sei mesi dopo la scadenza dei termini del bando. Un falso che avvalora l’iniziativa di autotutela sottoscritta da molti cittadini del frusinate.
Non basta. Un altro requisito richiesto era la gestione di un bene culturale negli ultimi cinque anni. I dirigenti della Dignitatis sostengono di aver diretto il Piccolo Museo di San Nicola, sempre a Collepardo. Ma il sindaco del paese, Mauro Bussiglieri, dichiara di non avere mai rilasciato alcuna autorizzazione alla gestione del museo. Altro falso.
Ancora, secondo il contratto l’associazione dovrebbe versare al ministero un canone risibile di 100mila euro l’anno, da scontare in lavori di ristrutturazione e tasse municipali. Tuttavia, al momento, c’è solo una dichiarazione di “coerenza del piano economico” rilasciata da un istituto con sede a Gibilterra della Jyske Bank, banca danese coinvolta in una serie di scandali finanziari relativi a evasione fiscale e al mancato rispetto delle norme antiriciclaggio. E qui ai falsi si aggiunge l’immagine di rapporti equivoci con potentati economici di assai dubbia correttezza.
Insomma, anche da questi elementi emerge come e quanto sia inconcepibile che un monastero da otto secoli luogo di preghiera, di pace e di meditazione, oltretutto monumento nazionale e bene culturale, possa essere affidato a una accademia che prepara la formazione politica di stampo sovranista. E allora il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli è stato sollecitato, attraverso un’interrogazione della deputata Anna Ascani, a intervenire per revocare un’assegnazione che appare del tutto illegittima non solo sul piano culturale ma anche sul piano giuridico e fattuale. Alla luce anche delle ulteriori notizie di stampa da cui si rileva che la stessa lettera di garanzie bancarie (un istituto di credito di Gibilterra!!!) sarebbe addirittura fasulla.